Prigioniero d'agosto

 

E' difficile essere prigioniero in Agosto

quando la città ti separa dai rifugi

in cui ti nascondi sfuggendo

ai tuoi drammi.

Se ingaggi battaglia

al mostro nero e grigio

la vittoria ha il sapore

di un sorriso presto scordato.

La sconfitta è la porta di casa

che si chiude alle 11

mentre la TV si accende

bruciando il tuo orgoglio.

La solitudine sono momenti inquinati

in cui lontano stai

tra amici che hanno un abbraccio sicuro

per i quali resti solo una variante.

Un telefono che squilla meno dei momenti più tristi

mentre aspetti quello che annunci

l'abbraccio che ti manca.

La solitudine peggiore in volti sorridenti

di coppie che muovono passi appaiati

lame che trafiggono

l'indifeso recinto della tistezza.

Un crimine che non ha colpe, ma un solo sconfitto,

che guarda all'infinto

non vedendo che le proprie paure e debolezze.

Odio la solitudine, la solitudine è odio

Manca il coraggio per sfondare la vetrina

e fare un rumore

che spezzi la spirale discendente dei pensieri

lacrime versate nel buio dei propri giorni.

 

7- Agosto 2001

 

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