Raccolta Poesie 1
Raccolta poesie
Non spegnermi.
Sono un vibratore umano,
non spegnermi in questi momenti di autorealizzazione.
Quando mi esaurirò passerà un po di tempo prima di ricaricarmi.
Sarà un eterno attimo di malinconia.
Notte tragica
Siamo bestie in una notte tragica.
Il giorno è solo un sogno
durante il quale il cantare
è unicamente per la gloria
di alimentare il sogno stesso
Brulicare
Facce, visi che non conosco da anni.
Eppur son sempre loro.
Ed io mi pongo dietro alle tende a spiarne le mosse che sono sempre eguali a loro stesse.
Ma dov'è il nocciolo di questa vorticosa immobilità?
Dov'è l'uomo eletto che comprende la via?
Questo brulicare fine a se stesso, molecole di un organismo divino, bestie che s'azzannano per una preda.
Non trovo l'eroe che si compiace in silenzio, ne il saggio che gioca le pietre.
Uno sguardo mi tocca e mi fa precipitare nell'istinto, nell'incubo, nel sogno più dolce.
Mia non sei
Nel dire il tuo nome ti sento mia, ma quale diritto ho io di sentirti mia,
io che mi nutro del tuo sguardo
ma ho vergogna ad incontrarlo.
Mia non sei e mai sarai
libera sempre, libera
come io mai sarò,
perchè con che diritto
potrei dirti .. ...
Canto alla mia terra.
Giacchè t'ergi sul tenue colle
e sbirci i tuoi figli confondersi trai due fiumi
ascolta pur il mio umile canto
mia triste ed amata Bergamo.
Tra un popolo rozzo, schivo e sincero
che il mondo nuovo ha plasmato in avaro
abbraccia chi in cuore ancora porta l'arte
dei grandi maestri; di illustri contadi.
Cha il tuo verde s'intoni alla giovin cicoria
e i cancelli si aprano al viandar del vento.
Non lo straniero che con giusta causa
ha varcato le mura, ma ch'ora t'osteggia
possa asconder alle genti, e ad ai libri
la lor stessa storia,
i sapori e leggende d'una povera terra
che più degnamente sarà mai cantata
come da quel tuo di Cornello
figlio tra i figli ,
padre tra i pradri.
A te il mio spirito
ai tuoi mali , ai non sogni,
al ricordo, a com'eri,
a com'io ti vorrei.
30-09-96 Boffa Marco
Cara distanza
Distanze incolmabili si frappongono tra me e te
Ed il tuo sguardo si spinge ad oriente.
E' un altro gioco questo di parole consce del loro futile uso.
Mai le udirai , forse tu sorda ad esse, sicuramente io muto nel tuo linguaggio.
Non so cosa ancora mi spinga a te, oramai leggera e brezza dolce e non più vento d'uragano.
Forse il semplice mio gusto di vedere la mia bianca vela incrinarsi ed il mio sguardo
cercare un nuovo mondo in ugual direzione.
Quante volte ho pensato a un tuo sì , ed ogni volta il mio sogno si è inceppato,
a migliaia di situazioni in cui avrei voluto portarti, ma nelle quali non ti vedevo muovere… ferma….statica…..splendente
come un fotomontaggio malriuscito.
Ti ho nella mente, non ti ho mai afferrata col cuore.
Tu sei tu, ed io non trovo il modo di colmare quella distanza.
Clausura
Lamentati del chiasso che ti sei costruita intorno.
Ogni alba è triste perché il giorno certo muore,
ed è invece la notte ad assecondare le tue paure
che alla luce si sciolgono.
Ami gl'incubi fino ad esasperarli
comprimendo lo spazio dei campi di fuori.
Tu - in una clausura volontaria, la cui malignità riversi sul Yggrdrasi (frassino)
come il drago ed il cervo;
calpesta la cicala che intorno si muove,
prosciuga il ruscello,
arresta il battito,
spacca l'arcobaleno.
Affonda nel silenzio l'anima urlante in delirio,
muri cosmici ti proteggono.
Fili nervosi ti legano
Colonne
Tra spettri si ed
i ambigui confondono ancelle
pilastri della con dalle
del storia ombre labbra
cuore pulsanti blu
Controsole.
Il riflesso d'Oriente si rivolge rassegnato
al dorato riverbero d'occidente.
Gli occhi miei certi han bevuto i colori terrestri
forse stanchi , forse sazi, si fan catturare
dalla magica luce.
Una nuova dimensione consuma le pupille
e come lava incendia il paesaggio in spettri solidi,
luci ed ombre si confondono; la realtà stessa si deforma
e violenta s'insinua nei nervi reagendo all'anima.
Mentre i colori si fondono
ridotto all'essenza,
al profilo,
il corpo divien mostro o ben più spesso immago divina.
Lenti i profili s'incarnano tra i residui colori
la magia dell'incerto lascia spazio all'oscuro.
Crudele
Crudele, spietato, beffardo destino:
il vigoroso sguardo che in te doni ricerca,
con forme, tra fumi indòmi, illudi
quel di chi ha qualcuno vicino.
Ma ben più triste è per chi
ha il giardino degli affetti vuoto,
non più illusioni in esso intravede,
ma sol scrive canzoni
di niente, e di un bicchiere di vino.
Curiosamente
Curioso è il fluire di immagini dall'onirico al reale,
frammenti di pensieri che ci sorprendono ricostruendosi nei fatti di vita quotidiana.
Persone perse
alle quali la mente affonda per un attimo e che improvvisamente
s'imbattono nei nostri occhi
che non san più se l'immagine è reale
Di nuovo
Rieccomi qui,
solo,
deciso a non rifarmi imprigionare
nelle briglie di chi muore
stringendo in pugno un pezzo di carbone
che chiama felicità.
Io,
nuovamente,
prendendo a calci ciò in cui credo.
Non c’è più odio, ma rancore e pietà.
Egoista, come ho imparato, ad aiutare per non far danno a me stesso.
Ecco la spada , ma nessuno tremi,
È la stessa indifferenza con la quale vi siete impiccati.
Disagio
Quando ti vedo mi sento a disagio
Ma qual gioia agl'occhi , il cercarti è pel plagio
E' il contar le ore in selvaggia natura
La cui danza del sole, l'anima sublima
Ogni tesoro nascosto si scopre fatale
Ma che la notte trasfigura in oscura paura.
Lug. 94
Discesa
La sfera sfuggente inizia a scorrere
lasciando dietro di se le mani di un bimbo
un sacchetto bucato di tesori gemelli
in cui uguale tra uguali
l'abbraccio era di lama.
In fondo vede le acque, intorno il verde
il sole e la luna colmano i suoi giorni
ma al fin l'attende o la piramide cristallina
o il freddo buio eterno.
(Commento : La biglia dalla guglia alla soglia di una piramide cristallina che ne arresta la discesa.)
Elettro
Mente smembrata da occhi elettronici in mille frammenti ,
puntiformi dispersi in mille direzioni.
Un network digitale
pilotato da mani invisibili
avide della loro integrità unica.
Flusso
Non sfuggir, non scappare,
Nei lumi tuoi è 'l mare
Splendente d'estate
Di notti stellate
Dei fuochi al tramonto
Bagnate dal canto.
Sussurri velati
Di visi solcati
Da lagrime dolci
Su cui come falci
Un timido dito
Si teme tradito
Tagliando la pena
Si sente appena
Nulla in confronto
Al motivo del pianto
Di quella sua amica
Per lui fiamma antica.
L'averla vicino
Fà cor e destino
Bruciar nel suo petto
Casi per dispetto,
D'un tratto nell'onda
La mente sua affonda.....
Ma l'abile piuma
Non riesco a imitar
Del mar m'impaura
'L dolce naufragar.
Forse la luna ha baciato il mio cuore.
Forse la luna ha baciato il mio cuore
E se mi guardo allo specchio
Non mi riconosco
In questo sgomento il ricerco il mio posto
Senza trovarlo e non sapendo come.
Da tante cadute mi sono rialzato
Le cui molte ferite segnan il passato
Ciò che rimane è sempre una canzone
Ma della musica non c'è padrone.
Tra le angosce della solitudine mia
Solo una paura non so affrontare
Prender con le mani , le mani tue
Per trovarmele vuote come prima.
Gioco.
Giochi della mente romantica.
che vaga in storie assurde
per alimentare il cuore di speranza .
Cerca la presenza nell'assenza ,
timidezza in gesti minuti,
amore in occhi irrequieti.
Ma è inutile, e già lo sai,
che quel che è, lo è
ed un sorriso non è un arrivederci.
Grazie
per aver riaperto l'antica ferita.
Ora che sanguino ho qualcosa da ricucire,
un vuoto da colmare.
Un foro nel cerchio che guarda
all'infinito mondo delle meraviglie
che la mia fantasia può cercare di raggiungere.
Volontà
Io voglio,
Un corpo che non sia di pietra
Un mondo dove il mio urlo possa vibrare.
Le rune scolpite snel mio sangue
che a fiotti germoglia nella vita
incidere la genesi e l'olocausto
e ciò che è fra loro……
Poi riposare.
7 marzo ’98
Lamento di un soldato dimenticato.
Spesse le mura di questa torre che s’erge selvaggia tra colli abbandonati.
Avevo la spada, avevo una patria, ora mi restano freddo e catene.
Il motivo mi sfugge, o se lo conosco lo rifiuto, non voglio esser pedina di un equilibrio divino.
Dietro a queste mura vedo i miei compagni, il ferro edi il sangue scorrere giusto.
Ho donato la libertà ed ora le catene che avevo sciolto sono ai polsi miei.
Vedo un re ed un principe deporre le armi, padre e figlio ammettere gli errori; quale fu il mio?
Mio padre mi insegnò ad uccidere per denaro, io diedi vita e per quello sono punito.
No, non accetto quest’ordine, è una truffa.
Questo vivere è un falso ridatemi il mio destino.
(Ispirato da "La vida es un Sueno")
Suonando
Lasciami suonare , non ho nient'altro da fare.
Dammi spazio, voglio respirare libero dalle tue ossessioni.
Sono escluso dall'amore, escluso dall'uomo
Io non voglio la morte, ma voglio almeno la gloria.
L'uomo uccide se stesso, voglio esserne il superstite.
Dio non è più nella mia mente, non credo in niente.
Dove sono gli amici che bevevano dal mio bicchiere?.
La bottiglia è vuota e danzano contenti con le loro fesserie.
Vorrei vivere per me solo, gli altri siano cose
Da prendere e buttare quando serve.
Sid che il tuo futuro è quello di tutti.
Continuo a sperare e a credere in me stesso.
Ma non morrò mai.
Niente
Niente a cui pensare.
Niente
NO
Un bagno caldo
immerso di luce
senza corpo
pura anima
sospesa
tutto in essa compresa.
Racchiuso in un punto dell'universo
insignificante
effimero
immenso
eterno.
Partecipazione unilaterale
Chi ti ha insegnato a non capire che la solitudine fa male quanto la fame?
Non di solo Dio si vive, ma del pane che si coltiva.
"Pazzo non sono! Delle campane non hai udito il suono?"
Hai preferito ingnorarle per godere il tuo tempo,
ed un Ave per salire sull'arca .
Quante belle parole cuori candidi han pronunziato,
violini di miele rieccheggiano nella valle desolata,
Ma l'agire è più eloquente e se stai attento ne udrai il silenzio.
Non sono ossa rotte ne carni squartate,
il mio senso d'inutilità so fronteggiarlo
da solo,
ma certo tu non hai rimpianti per questo.
Ed infine carissimi
non prendete scuse, non vi giustifichiano.
Ma io per voi resterò lo stesso.
6 marzo 1998
Perso
Sono perso in una luce eterna, milioni di stelle esplodono intorno a me.
Sono cieco e mi protendo verso una luce che stà ovunque.
Sono meravigliato, sono confuso, sono il buio stravolto dalla luce?sono io la luce? o non esisto.
Passi lenti nella sera, miliardi di immagini si alternano negli occhi
milioni di pensieri si confondono nella mia mente
per ogni pensiero sorgono mille punti di vista.
La mente si infiamma ad un'idea, l'esistenza è legata a qualcosa o qualcuno?
L'amore può dare una risposta, ma l'amore cos'è
è forse quella sensazione che sento quando la vedo
che mi stringe il cuore
che mi fà sentire buono
e che non và più via?
Se il mio destino è restare solo bene lo accetto ho altro da fare
ma non posso sopportare che il mondo avanzi senza di me.
Nella notte passi pesanti, cerco qualcuno, lei sarà già a casa sua
vi passo sotto e dico chissà.
Il buio e la luce passano indifferenti.
Le ombre danzano nell'oscurità assume la sua forma,
con i miei fantasmi posso coesistere, ma non con il tuo pensiero.
Punti di vista
L'uomo cavalca i venti di tempesta, sicuro e fiero nella sua strada del progresso.
Pensieri perturbano la mente della macchina di Dio,
perfetta nella usa imperfezione.
Unità ermetiche impenetrabili l’un l’altra, la ragione soggettiva diviene l’unica,
ma quali sono i pensieri del nemico morente?
Giorno di pioggia
Quando questa pioggia cade lenta
lava ogni superbia
il colore monotono del cielo
pittura tutto il paesaggio.
Questo grigio insipido
quello della malinconia
per qualcosa perso
o qualcosa mai avuto.
Il rullare della pioggia
è il rumore di fondo della vita
ora tenue, ora violento,
riporta alle propie angoscie.
E' quando manca il colore
quando la luce è fioca
trovo solo mé stesso
quì vorrei averti accanto.
Pensi mai che il cielo piange
la sua tristezza è la nostra
noi, che lo osserviamo distanti
ma siamo parte di lui.
Non c'è giornata di sole
che non illumini gli occhi
neve che intenerisca i cuori
tempesta che forgi lo spirito.
Ma queasta pioggia che cade lenta
fà meditare su chi siamo,
ed io vedo mé stesso solo
e sò che vorrei averti accanto.
Sguardo
Uno sguardo non è nulla , è un attimo o un ora, ma il mio riflesso nei tuoi occhi non l'ho mai visto.
Chissà cos'hai intuito a due parole che mi tradiscono,
o se tutto si è sciolto nell'inutilità.
Se vivere è soffrire, oggi son rinato, non è un cuore in fiamme,
ma finalmente lo sento contorcersi.
Ho capito qualche perchè, non ho capito te,
forse un giorno riuscirò , quando avrò capito me.
Sett.1997
Sonetto I
Sono stanco di parlare d'amore,
Metter a nudo i miei sentimenti,
Dei quali farei bene altriment
iSe non dassero calor al mi core.
Carezza d'anima fù quel bagliore
In rari quanto fugaci momenti
Presto ingoiati dal buio ei lamenti
D'un aspro odio ch'insulta l'amore.
Non t'azzardar a chieder d'amare
La felicità che hai consentita
Ad altri per un eterno momento
Nulla, or'ora, ti posso io dare
Quando per non soffrir della tua vita
In me t'uccido con quello che sento.
Testa
Ho mal di testa.
Martelli la percuotono perpetuamente
ora piano, ora con violenza.
Suoni rumori grida lamenti immagini luci scoppi bombe incendi parole
ticchettii fruscii un battito d'ali uno del cuore il buio della notte più
nera.
Basta !
Non sopporto ! !
Come posso controllare questa violenza.
Agire, non pensare che la testa fà male, il dolore si attenua ad ogni
minuto, dopo ogni bomba
il silenzio è di tomba
ma altri martelli picchiano ora, forte
e non taceranno mai finchè io non canterò più forte.
Tuffo
Fuggo dalla realtà
non per paura,
non perchè predama per mera attitudine a
tuffarmi in ciò che amo.
E così mi sbaglio, non comprendendo, fraintendendo
leggo il mondo e le cose in una lignua arcana
che forse pochi conosciamo, ed io anche poco.
Chi sei io non so,
e non so cosa dirti
perchè le mie parole
risuonan di vuoto.
Un vuoto che piccole cose riempiono
un attimo per poi essere spazzate vie.
Ed io fuggo dalla solitudine di questo vuoto alla ricerca di esse.
04-11-94
DEDICATO A VASCO
Quando lei prende il volo
tu invano spingi lo sguardo
ti ritrovi vuoto e solo
ed il mondo stà guardando.
Vorresti seguirla , legarle le ali
essere il solo a tenerle le mani;
ma lei ti ama e tu lo sai,
ciò che conta, già lo hai.
Viaggio
Un treno arriva, lontana provenienza.Due punti su una mappa congiunti materialmente.
Un aereo parte, lontana destinazione.
Da quì all'infinito, svaniremo tra le nuvole.
Vortice di vita.
Gli occhi riposano a la gravità si annulla,
ricordi si addensano legati da un filo sottile;
si scompigliano, si ricompongono in modo perpetuo.
sempre diversi, simili a se stessi.
Le finestre s'aprono e
mozza il respiro questo vortice di vita
che spazza la polvere e le foglie
spezza il filo e sibila forte.
Presto accorreranno a mani a chiuder ogni fessura;
gioisce l'eremita di tale scompiglio,
avrà tempo abbastanza per ordinare
ogni corallo su nuova seta.
September 1997