Raccolta di poesie 2.
Indice:
Bozza
Cosa potrei dirti ora
Dammi un attimo
Dipende
Innocenza
Ottima la fuga
Quiero ser racional
Scomoda presenza in scena.
Sera di studio
Sfogo
Bozza
Chiudo gli occhi e mi fa male il pensare ancora a te.
Spero che il sonno mi prenda presto, ma troppo presto non lo è mai.
Dentro il buio ho le spalle scoperte, sono nudo dinanzi al freddo.
Luce e tenebra sono la stessa cosa, l'universo è percezione.
Vortice di luci e colori
cerchi concentrici e fiamme eterne,
esseri alieni, sogni , incubi,
frammenti temporali, intiere ere
Sento la vita, un DNA
immagino l'espolosione, prevedo il crollo.
Ottobre '97
Cosa potrei dirti ora
Cosa potrei dirti ora, se mai le mie labbra han detto
ciò che il mio cuore voleva, ciò che ora sento.
Ma forse lo scrivere mi da più sicurezza,
quella che vien meno dalla mia timidezza.
mille volte ho cercato di riuscire a parlare,
ma al sentir la tua voce comincio a volare,
ll corpo mio si fa legno, il cervello spento,
tutto ciò che m'importa è esser lì in quel momento,
perché forse sei il sogno più bello mai fatto
e se sbaglio e mi sveglio, scompari d'un tratto.
Di ogni scrittura che ti ho dedicato
non rimane soltanto che un foglio stracciato,
nessuna degna di te che mi disseti.
A volte vorrei esere tra i grandi poeti
per poterti scrivere una canzone di ore
Eesaperla cantare da accenderti il cuore.
Apile '94 Revisione 30.04 98
Dammi un attimo
Dammi un attimo dei tuoi pensieri, vorrei che potessero danzare coi miei.
Vedere i tuoi viaggi, i brividi del mondo, scoprire le carezze del tuo cuore.
Cos'ho da darti , non so.
Forse troppo poco, ma se poco vale la mia fantasia, i sogni , l'energia che ti posso offrire,
sei veramente troppo bella perché le mie mani possano osare sfiorar l'anima tua.
Dipende
Il sole di Novembre è basso all'orizzonte,
poca luce e leggera foschia fanno fanno cornice ad una dolce
melodia che ha il ritmo del cuore e parole da ninna nanna.
E' bello sognare ed addormentarsi.
Pulsa la vita; a volte pulsa più forte, a volte è lago, a volte torrente,
da cui mi disseto per sudare ancora, e provare cambiare qulacosa ed il mondo.
Parole da un amica che dicono, tutto dipende da te:
- Ma se tutto dipendesse da me , non esisterebbero i due poli
ed io volerei nel sole, sui prati verdi e la neve, ed il mio sguardo bacierebbe la tua anima.
La fatica è tanta ma non riesco neppure a cambiare me stesso,
i grandi fini sono duri da raggiungere,
e cerchi un mano per spostare la montagna, ma spesso trovi pugni stretti.
Provi ad accarezzarli ma ne senti il freddo.
Ora è sera ed il fuoco è acceso, la penna lascia veloci tracce
di un cuore rassicurato da una dolce melodia.
Innocenza
E' bello affondare la propria anima nell'innocenza assoluta.
Quanto è scabroso e triste il dover rinunciare alla propria storia per godere delle cose più pure.
Tornando aguardare il mondo con gli occhi del fanciullo per assaporarne la dolcezza dello stupore.
A che serve imparare se ogni esperienza crea intorno una corazza che ci isola dalla nostra umanità.
Ne è giusto alienarsi da una società che s'illumina nel progresso.
Forse l'equilibrio porta alla follia.
Ottima la fuga
Ottima la fuga dal plotoncino di campagna
In due si è già buona compagnia.
Ma è il blu circostante la presenza più forte
Che cerca di insinuarsi nell'oscuro verde di
Quelle che al sole sferzante son rare oasi.
Il cielo s'aggrappa a fronti imperlate
Cui il vento strappa premure per un attimo taciute
Da labbra invocanti nuova aria
Per spingere oltre questo mio corpo arruginito.
Mancan l'olio e la benzina a qusto mio corpo
Oramai corrotto dai cancri cittadini,
I cui occhi vedon cime impervie
Laddove stanno indiscutibili sentieri.
Son parole o pensieri che turbinano negli orecchi?
Ma accanto alla croce resta solo il sussurro
Di una raggiunta quiete che contempla completezza
in un nuovo equilibrio tra sguardo e orizzonte.
Quiero ser racional
Quiero ser racional en la tormenta de mi vida,
donde instinctos y sentimientos se juegan
del mundo que ando intentando de comprender,
sin llegar a encontrar mi justo puesto.
Scomoda presenza in scena
Qual è il gioco tuo?
Io non conosco la sceneggiatura di questa commedia
e come chi recita a soggetto sono Re e Saltimbanco
che giocano col mio spirito usuale
ove nulla è sul serio,
ove nulla è definitivo.
Ma attore non sono e scomoda presenza
impallo la scena
tentando di mutarla, per non cambiare io.
Guardo intorno,
io,
intorno stremato.
Ma la pagina neppure è smaccata
ed il libro si richiude imprigionandmi
e forse scordandosi di me.
Sera di studio
Mani posate sulle mie gambe incrociate, troppo peso per farle agire.
Ma dopo lo sforzo le mani corrono da sole.
No, mio malgrado non trovo il dono
d'incontrare facili emozioni,
ne facili cammini,
ma pensieri sconvolti che premono in ogni direzione;
Solo lì non vogliono stare.
Impossibile contemplare
il loro sfuggire all'occhio offeso
ed ora fingendosi distratto vorrebbe dissetarsi anziché
ghermire vetri e coltelli.
Non sono lame, bensì frese e trivelle
Quelle voci che interrompono il mio lento pensare :
A volte lo scorrere dell'acqua è il dolce fluire del torrente
Questa volta è lo scarico del vicino alle 4 di notte.
silenzioso, come il tuono
attentando alla sua intimità
Carbone prezioso
dimentico che il tempo non lo trasmuterà nell'atteso gioiello
ma solo assalirà la sua inutilità.
Ma le coperte stanotte non fuggono i sensi di colpa
ne i progetti superbi del giorno innanzi
Che dissolutamente in ritardo
arranca ancora, e ancora, e ancora
ancorato in una baia di strette vedute
sotto un cielo opprimente.
Mi risveglia un nuovo silenzio
Che mi richiama accanto
Alla sveglia di domani.
Sfogo
Scusa se mi sono arrogato il diritto di giudicare
ma in tempi sterili le parole pesano l’aria.
Macigni scagliati contro l’orgoglio
possono scalfire lo scudo dell’indifferenza.
So cosa dire, non come:
Il diamante può ferire più del desiderio.
L’amicizia me ne sono accorto, è il più prezioso dei beni,
l’ipocrisia il più comune tra tutti.
Non reggo più i santi ideali stampati in faccia
a chi volta le spalle a suo comodo.
Sono stanco di mani e parole che si incrociano solo talvolta.
Derido me stesso, ma più spesso ognuno che vive di scintille e falsi dei.